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Il telaio verticale a due subbi

Il telaio verticale a due subbi

Stavolta non ci sono pesi, proprio come nel suo predecessore orizzontale, bensì due rulli a disposizione della tessitrice, che in questo caso può lavorare comodamente seduta ai piedi del telaio, lavorando dal basso verso l’alto.

Un affresco dall’Ipogeo degli Aurelii, a Roma. In basso è visibile un telaio verticale a due subbi.

Pensate: dalla metà del II millennio a.C, ancora oggi, ad esempio in Grecia e in Siria, viene utilizzato con regolarità. I fili dell’ordito, avvolti sui due assi paralleli, potevano essere lavorati nella sezione lignea rettangolare che i subbi creavano in corrispondenza con i montanti del telaio. Per battere la trama, anziché la spatha, si utilizzava un pettine, in latino pecten.